Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa
In tempo di covid - Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa

Questo sito web usa i cookie

I cookie aiutano sanluigi-gonzaga.it a fornire i propri servizi. Navigando sul sito accetti il loro utilizzo.

 

S. E. PAOLO URSO,  vescovo di Ragusa dal 2002 al 2015, Educhiamoci alla speranza, p. 10-11 (il sottolineato nel testo è mio):

"A nessuno sfugge l'importanza dell'educazione alla speranza, soprattutto se si è convinti che «educare alla speranza significa educare alla vita e alla gioia... è dare significato a tutto ciò che siamo, che facciamo, in cui crediamo. Educare alla speranza significa rapportarsi con gli altri, co se stessi, con il mondo, in modo positivo. Nei momenti di delusione e di sconforto è importante dare speranza, risvegliare la fiducia su di sè, sulla vita, sugli altri, sullo stato. Ad un giovane bisognerebbe insegnare a vivere il presente in modo attivo e costruttivo, fare tesoro delle esperienze passate con lo sguardo proteso al futuro» (1)".

P.S.: dare (o forse meglio trovare?) significato  a tutto ciò che siamo, che facciamo, in cui crediamo. Ma per fare questo occorre fermarsi e scavare dentro ciò che siamo, che facciamo, in cui crediamo. Senza significato si naviga a vista. Dove arriverò mai?

---------------------------

(1) EMIDIO TRIBULATO, L'educazione negata. Il malessere educativo nelle società occidentali, EDAS, Messina 2004, in www.cslogos.it.

 

In pochi secondi, senza clamore, la luce si fa più intensa e dal buio della notte germoglia il nuovo giorno. Non è tempo, questo della pandemia e della seconda ondata, per trovare letizia nel sole che sorge, fatto più scontato (ma, paradossalmente, sul quale non si può vincere una scommessa infinita) della storia. Non sai se il nuovo giorno sarà quello in cui ti contagi o il contagio che hai già preso si manifesterà, non sai quale notizia triste ti accompagnerà fino al momento di assopirti, non sai quali lacrime manifeste dovrai accogliere o gemiti inespressi dovrai intuire, non sai se avrai la forza per piangere con chi piange cercando di capire se la tua compagnia dovrà essere di presenza consolante o silenziosa...

Ma voglio ricordami chi sono, oggi. Voglio attingere a un dono che, purtroppo, dimentico. Voglio credere davvero che, da quasi duemila anni, ogni alba è il prolungamento di quel momento in cui la storia, per sempre, è diventata nuova, annunciatrice non più del tempo che diventa passato polverizzando ogni vita, ma del futuro che valorizza il presente e ogni vita rende speranza.

Un sepolcro è stato ritrovato vuoto. Nessuno ha rubato il cadavere. La speranza ha un fondamento: Gesù. La speranza ha una fonte: Gesù. La speranza ha una via: Gesù. La speranza ha una meta: Gesù (1).

Il sole è sorto, da pochi momenti non è più nascosto dalle case che, ad est, vedo dal balcone della canonica. In questo unico nuovo giorno, mai tramontato dopo che Cristo lo inaugurò con la sua risurrezione, posso vivere sperando, anche se tutto mi dice che è pazzia, contro ogni speranza (2).

Inizio andando a lavare un po' di roba depositata nel lavello (altrimenti, la quotidianità sfugge e la speranza diventa vana utopia).

P.S.: sistemando prima dell'alba un po' del mio eterno disordine, mi capita tra le mani un volumetto, Educhiamoci alla speranza. Risale al 2014, sembra risalga a un era storica lontanissima, mi sembra già il titolo una profezia (nel senso biblico (3): ciò che rivela l'irruzione di Dio nella storia, chiarificando chi siamo e facendoci scoprire la strada della vita personale e comunitaria), profezia attualissima che vale la pena riprendere in mano per non dare l'ultima parola all'ansia, all'angoscia, alla paura, alla tristezza, al bisogno frustrato di una vita pre-covid che aveva smarrito la bellezza degli abbracci, delle strette di mano, dello stare insieme per godere dello sguardo degli altri... Non so se ci riuscirò, ma spero ogni giorno di trascriverne un piccolo paragrafo, per tornare ad educarci alla speranza. 

da: https://elefantesapiente.blogspot.com/2020/11/e-lalbaintro.html

-----------------------------------

(1): vale la pena rileggere queste parole.

(2): Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 4, 18-25: [Abramo] credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza19Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara. 20Di fronte alla promessa di Dio non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, 21pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. 22Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. 23E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato24ma anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, 25il quale è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.

(3): interessante articolo.

 

Buon sabato! Oggi a Ragusa "recuperiamo" la messa del crisma, non celebrata il giovedì Santo mattina. È la messa in cui vengono benedetti dal Vescovo gli oli che useremo per i battesimi, le cresime, le funzioni degli infermi e le ordinazioni di preti e vescovi. È la messa in cui i preti rinnoviamo le nostre promesse. Vi porto tutti con me nella preghiera. Voi pregate per tutti noi preti e i nostri vescovi di Ragusa (vivi e defunti). 🤗

Oggi, 31 maggio, festa di Pentecoste, vi auguro buona Pasqua! Perché non è questione di date o giorni rossi sul calendario, ma di fatto reali, come lo Spirito Santo che dal giorno di Pasqua ci unisce a Gesù, ci rende suoi "gemelli siamesi". Per questo chi vive in Cristo non cerca più la sua realizzazione individuale, non ha per metà se stesso, ma cammina sempre con i fratelli per realizzare, a partire dalla terra, la Città di Dio in cui vivere alla presenza del Padre. Buona Pasqua, oggi e sempre, per vivere tutto questo! L'Eucarestia ci aiuta e ci sostiene in questa avventura. Stamattina alle 9.30 e alle 11 la celebreremo in chiesa. Alle 11 sarà trasmessa su Youtube (cercate Parrocchia San Luigi Ragusa).

Vorrei, o mio Signore, capire fino in fondo che cosa hai fatto in me e per me da sempre e in questi anni di vita. Vorrei che si potesse vedere come in uno schermo ad alta definizione, guardandomi, la tua opera, perché imparassimo a lodarti, e i miei difetti, perché imparassimo quanto immensa è la tua misericordia. Vorrei, o mio Gesù, liberarmi di ciò che m'impedisce di scoprire in me il tuo fascino e la tua continua chiamata. Vorrei, o Signore, davvero fidarmi di Te, e con la letizia interiore di Maria, affrontare ogni prova della vita. Vorrei che tu fossi davvero il mio faro al quale, con Pietro e Tommaso dire: "Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna"... "Mio Signore e mio Dio". Ti chiedo oggi di donarmi ciò che mi sostenga fino al riposo. Sii, ancora una volta, la "luce gentile" della mia vita. Che Tu solo possa essere il sale che da gusto a tutto.