Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa
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Chi di noi non ha mai fatto un regalo di cuore, accecato dall' affetto e dall'amore, senza badare a spese, spinto dal sentire che un regalo proprio a quella persona non costituiva perdita, ma riconoscenza e riconoscimento di un legame profondo? Chi di noi non si è mai beato negli occhi di qualcuno nell'istante in cui brillavano per la felicità del nostro dono? Ecco, ripensate a un momento del genere, leggete il Vangelo di oggi (http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&mobile=&Citazione=Gv+12%2C1-11&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&VersettoOn=1) e capirete tante cose di come Gesù amava ed era amato, di come Gesù ci ama e, se vogliamo, possiamo amarlo. Il Signore ci benedica e ci aiuti a scoprire come rendergli grazie con la nostra preziosa vita! P.S.: stasera celebrazione della messa e adorazione dalle 19.

Questa domenica della Passione del Signore può dare davvero il là alla settimana che sta iniziando. Spogli di ulivi e palme, possiamo concentrarci sulla Croce. Chiusi tra le mura di casa, possiamo arrivare al cuore del mondo, Gesù Cristo Dio, servo del Padre e di tutti - tutti! - gli uomini. Impossibilitati a vivere gli impegni soliti, possiamo programmare senza problemi il cammino quotidiano verso la libertà della Risurrezione, con momenti da vivere finalmente come famiglia, per scoprire sempre più Gesù presente in casa. Lasciatevi guidare dalle parole del papa di oggi (http://m.vatican.va/content/francescomobile/it/homilies/2020/documents/papa-francesco_20200405_omelia-palme.html#&ui-state=dialog) e, se volete, dal sussidio che vi allego ancora una volta.

All'inizio ho scaricato parecchia tensione che il tran tran quotidiano crea, poi c'è stato un momento, breve grazie a Dio, in cui è salito il magone, ora è come se stessi ricreando, nella nuova situazione, la vita piena di impegni e pensieri di un mese fa... e tutti i vari "nulla sarà più come prima" dove vanno a finire? Penso e ripenso al papa in quel tramonto romano, in mezzo al colonnato di Bernini che, con le sue lunghe braccia, si trovava spaesato non avendo alcuna folla da abbracciare. Sarò bastian contrario, ma vorrei sottolineare la semplicità e quotidianità di quel momento. Parola, preghiera silenziosa, adorazione dell'Eucarestia. Un mese fa, un anno fa, nel ventesimo secolo (per chi lo ha vissuto), questi tre ingredienti (Parola, preghiera silenziosa, Eucarestia) erano già a nostra portata di mano. È come se il papa, zitto zitto, ci avesse urlato: "Alziamo il capo, con fiducia manifestiamo fragilità e peccati, impariamo a cercare il Dio di Gesù Cristo in ciò che da duemila anni ci dona". Rifondare le nostre vite su questa triade: Parola di Dio, preghiera silenziosa, Eucarestia. È la sfida per me. A partire da oggi.

don Luca

Alle 19 mi fermerò in adorazione dell'Eucarestia. Da casa, se volete, dal mio profilo Facebook, guardando all'Eucaristia esposta a San Luigi, potrete raccogliervi in silenzio e adorare Cristo presente in tutti i tabernacoli del mondo. Davanti al Signore, potremo pregare i vespri (li trovate qui: https://www.maranatha.it/Ore/qua/qua6/vesSABpage.htm). Faccio mio e rinnovo a voi quanto ci ha ricordato il papa ieri a cena: "Cerchiamo, se possiamo, di utilizzare al meglio questo tempo: siamo generosi; aiutiamo chi ha bisogno nelle nostre vicinanze; cerchiamo, magari via telefono o social, le persone più sole; preghiamo il Signore per quanti sono provati in Italia e nel mondo. Anche se siamo isolati, il pensiero e lo spirito possono andare lontano con la creatività dell’amore. Questo ci vuole oggi: la creatività dell’amore". Preghiamo fissando la fonte dell'amore, ci renda davvero creativi nel cercarLo e nel donarci.

È quasi mezzanotte, non è l'ora delle parole, ma dei sogni. Fate bei sogni. Se qualcuno ancora legge, preghiamo insieme con le parole di Simeone:

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
  vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza *
  preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
  e gloria del tuo popolo Israele.

A domani!