Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa
La famiglia di San Luigi Gonzaga - Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa

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Ormai è stato riconosciuto dai nuovi agiografi di S. Luigi Gonzaga che la vera personalità del Santo è stata tradita, a fin di bene, da alcuni scrittori che ne hanno sottolineato solamente i lati angelici".

L'anno passato è stato ricordato come l'anno della famiglia e il prossimo che sta per venire è stato dedicato alla valorizzazione del ruolo della donna nella educazione alla pace.

In questo contesto evidenzieremo una pagina della vita di S. Luigi che è stata sempre sottovalutata.

Vedremo cosi come S. Luigi affrontò con umano coraggio e sapienza cristiana i problemi di tutte le famiglie.

Non aveva lasciato il Noviziato (1585-87) nemmeno per la morte del padre e aveva dimostra­to distacco da tutti gli affari del marchesato, al quale aveva, ormai, rinunziato. Ma nel 1588 il fra­tello Roberto, suo successore, si innamora di una ragazza, Elena Aliprandi, e con la violenza se la porta nel Castello. (Come nella storia dei Promessi Sposi). La madre, Donna Marta Tana di Sàntena e i suoi fratelli vanno a vivere lontano e ne informano S. Luigi pregandolo di intervenire.

I superiori danno il permesso e S. Luigi ritorna a casa nel tentativo di risolvere il difficile problema.

In un primo momento consiglia di permettere alla ragazza di ritornare libera a casa, poi esa­mina alcune proposte di matrimonio (nel contesto storico allora vigente).

Il fratello gli rivela che con la Elena è legato da un matrimonio segreto, celebrato solo in Chie­sa. S. Luigi gli impone di rendere pubblico il matrimonio e togliere lo scandalo.

Tutto viene fatto solennemente, in chiesa, con la predica del chierico Luigi e il concorso di tutto il popolo.

Poi ritorna ai suoi studi a Roma.

La storia dice che Roberto fu ucciso in una sommossa popolare (3 gennaio 1583) e sepolto fuori dalla terra consacrata del Cimitero perché morto scomunicato, essendo stato accusato in precedenza, di aver fatto coniare monete false ai danni dello Stato della Chiesa. Anche l'altro fra­tello, Diego, fu ucciso, nel 1597, in un'altra sommossa popolare nella quale fu ferita la Madre, Donna Marta.

Quando la cognata, donna Elena Aliprandi in anni seguenti commissionò un quadro in cui si faceva ritrarre nell'atto di adorare Gesù Bambino, volle che tra i personaggi che la circondava­no fosse raffigurato il cognato.

Fu il suo modo particolare di ringraziarlo per essersi interessato a farla rispettare come donna e moglie.

È il quadro riprodotto qui sotto, nonostante che la sua non buona condizione l'avrebbe scoraggiato.

Ad altri quadri, che lo raffigurano con gli angeli, in quest'anno, dedicato alla Donna Educatrice alla Pace, preferiamo questo che ce lo ricorda inserito tra i problemi di tutte le famiglie.

Il 28 luglio 1604 Donna Marta Tana partecipò con la nuora alla prima messa cantata celebra­ta in devozione dal loro Luigi ormai ufficialmente chiamato Beato.