Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa
Lettera di P.Amato - Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa

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Carissimo P. Mandarà e amici della parrocchia S. Luigi

Vi scrivo questa lettera per comunicarvi tutto il mio affetto e riconoscenza per la vostra vicinanza e il vostro sostegno per le opere missionarie. Come state? Spero in buona salute. Prego perchè questo sia un anno ricco di buona salute per tutti, grande serenità e pace in famiglia, intesa negli intenti e concordia nelle relazioni oltre che soddisfazione nel lavoro professionale. Tutto questo è importante perché si possa vivere felici e affrontare tutti i problemi che non mancano mai e ce ne sono sempre in più. Se c'è dialogo, buone relazioni, capacità di perdono, spirito di sacrificio per farsi bastare tutto quello che uno ha...mettendo sempre il Signore al primo posto...allora tutti i problemi di qualunque tipo essi siano.... troveranno le loro soluzioni. E' come dire che i problemi si risolvono prima mettendo le basi delle soluzioni prima, e non quando arrivano.

Per quanto riguarda la missione vi dò alcune notizie perché possiate farne oggetto di preghiera. Dopo le vacanze ho raggiunto il nuovo posto che si chiama Kilomoni. Si tratta di una lingua di terra ferma tra il lago Tanganika e una grande palude, e qui si trova la strada che dal Congo va in Burundi, a Bujumbura. Ci troviamo a lato della spiaggia. Qui è tutto nuovo per me: clima caldo da Africa con tanta umidità, la gente è di una nuova tribù, anzi tre, Bavira, Bafulero e anche Barundi, ma la lingua è una sola il kiswahili, quindi lingua nuova. Siamo vicini alla città di Uvira che è il centro della Diocesi di Uvira grande ed estesa più che la Sicilia e la Calabria insieme. Da 4 anni senza vescovo, pochi preti e con molti problemi tribali e sociali. In molte zone della diocesi ci sono focolai di guerra che non finisce mai. Mi hanno dato la missione di aprire e organizzare un grande centro di spiritualità per il sostegno spirituale e non solo, di preti, suore e agenti di evangelizzazione. Si tratta della formazione di leaders. Il terreno c'è. Stiamo costruendo una cappella, due sale per incontri. Poi faremo qualche dormitorio e refettorio per accogliere giovani e delle stanze per accogliere preti e suore. Il lavoro più grande anche se più facile è di sistemare la parcella che ancora è come una foresta abbandonata per farla diventare un luogo di passeggiate spirituali in preghiera, di riflessione e meditazione della Parola di Dio, un luogo piacevole per una ricarica spirituale al servizio di chi ne ha spiritualmente bisogno. Davanti ai grandi problemi della Chiesa e della società, se non si ha uno spirito forte, si è destinati a soccombere in fretta. In breve c'è da organizzare come una piccola OASI in un deserto di problemi.

Io mi sono subito ambientato.

Anche se, subito dopo il primo impatto mi sono preso una leggera malaria che ho potuto superare con 24 pillole in tre giorni. Da allora non ho più avuto problemi anche perchè bevo di tanto in tanto una bevanda fatta con foglie di papaia secche. amara, molto buona contro la malaria. Siamo tra il lago e la palude. quindi è da capire! Abbiamo zanzare a non finire.... Mi sono subito messo a studiare il kiswahili e me la cavo già un po' nel parlare con la gente e soprattutto nella messa e predicazione. Scrivo ancora la predica!

Sono andato a Bukavu per l'opera iniziata della scuola a Mushununu. Tutto procede bene. I bambini sono oltre 1200 e si presenta già come un grande complesso. Abbiamo la fortuna di avere tre brave suore congolesi che si impegnano molto nella direzione delle tre strutture: scuola materna, scuola elementare, che è la più grande e scuola superiore, che oltre la media ha cominciato quest'anno la terza della sezione pedagogica e della sezione sociale (per assistenti sociali). E' qualcosa dì bello e grandioso. Per i primi 4 mesi abbiamo già pagato l'aiuto necessario perchè nessuno lasci la scuola per motivi di povertà e per tanti altri abbiamo dato un sostegno. Tutto procede per il meglio. Adesso dovrò pagare il secondo trimestre. Anche qui a Kilomoni c'è tanta povertà. Se uno apre gli occhi e visita le famiglie, non può non vederla...e come si può restare indifferenti? La parola evangelica che sto vivendo di più in questi tempi è: "mosso da pietà". E' la parola del vangelo sul buon samaritano (Le. 10.33) che è mosso da pietà. Non è disprezzativo, ma il senso religioso davanti ad un altro che è nel bisogno. Le famiglie sono talmente povere!!!! Sto aiutando molti, ogni giorno per cure mediche. Sto aiutando tanti bambini per la scuola; alcuni che non andavano più li ho recuperati e altri stiamo pagando per loro. Ci sono anche i pigmei che stiamo facendo studiare. A Natale abbiamo offerto il pranzetto a 164 bambini che si sono leccate le dita con gioia. E' stata una sorpresa avendoli chiamati per pregare. Altrimenti avremmo avuto oltre 1000 bambini. Riso carne e fagioli e anche una bottiglia di succo di frutta, di cui la cosa importante era il fatto che potevano portarsi via la bottiglia di plastica Le cose che per noi sono insignificanti, qui diventano straordinarie e fanno sorridere di vera gioia. Alcuni giorni fa un bambino mi dice che lui ha solo l'abito che ha addosso... uno straccio. Come si fa ad essere indifferenti? E in che modo questo bambino può capire che Cristo lo ama? Assieme a lui vi erano altri 3. Chiamo una ragazza più grande e li porto in macchina al mercato più vicino. Do' alla ragazza un po' di soldi per comprare ai bambini quello che volevano, abitini e scarpe. Qui vedi un capolavoro di gioia che viene fuori da tutti i pori. Per noi questa è eucaristia che dal mattino e durante tutta la giornata celebriamo ogni giorno.

Gli ammalati li aiutiamo mandandoli al dispensario che io stesso avevo iniziato due anni fa senza sapere che un giorno sarei venuto anche qui. Giovanni, se ti ricordi, una tua offerta aveva contribuito a comprare questo terreno dove adesso esiste un dispensario e stiamo finendo un centro come un ospedale.

Ci sarebbero tante cose da dire, ma come si fa? Dalla foto potete vedere alcuni bambini che mangiano con gusto. Io non posso che ringraziarvi per la fiducia che avete in me, per il bene che facciamo insieme, per la vostra amicizia e vicinanza. Di voi porto sempre con me un caro e fraterno ricordo per la vostra accoglienza e benevolenza. A Te Giovanni il mio grazie sincero per tutto quello che Fai per la missione. Vi penso e prego per voi. Grazie di cuore

P. Amato Sebastiano

Missionnaires Xavériens ­H.P. 185 Cyangugu Rwanda