Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa
Lettera di P.Amato del 6.10.14 - Parrocchia San Luigi Gonzaga - Ragusa

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P. AMATO SEBASTIANO                                      Kilomoni(Uvira) 06/10/14
Missionnaires Xavériens
B.P. 500 BUJUMBURA (Burundi)

Carissimi amici

Il mese missionario è cominciato e anche noi stiamo cercando di viverlo, il più possibile, aperto a tutti. La nostra casa è diventata un Centro di spiritualità missionaria al servizio della Chiesa Locale, perché questa sia sempre più orientata verso i lontani e attenta a tutti i bisogni spirituali e materiali degli uomini

 

Attorno a noi stiamo cercando di far crescere la cultura dell’amore, della giustizia, del perdono, della fraternità e della tolleranza. Da quando in agosto dell’anno scorso abbiamo organizzato il grest dei bambini (oltre mille) tutti ci conoscono e ci apprezzano: cattolici (una minoranza), protestanti, mussulmani e pagani. I padri siamo in due: P. Giulio di 80 anni e io con i miei che cominciano a pesare, ma lavoriamo per 10. Un altro padre che sta con noi, non lavora da noi ma in città, all’economato della Diocesi. Le attività che stiamo svolgendo in questo periodo sono numerose e vi chiediamo di pregare molto per noi perché possiamo tramite esse mostrare quanto Dio ci ama nel suo Figlio che è morto per noi.

Il Centro di spiritualità . Il primo scopo della nostra casa è far rifiorire la spiritualità dell’amore per i più poveri. La Diocesi di Uvira dove mi trovo ha conosciuto troppe difficoltà a tutti i livelli. Dalla guerra del ’96 non ha avuto pace. Anche come Chiesa ha sofferto molto e da 5 anni non c’era il vescovo. Da dicembre scorso c’è il nuovo vescovo ma la strada è tutta in salita. E’ necessario dare spazio allo Spirito per preti, suore e laici cristiani impegnati perché possano dare nuovo slancio a tutta la Chiesa di Uvira. La nostra Casa con tutta la parcella che arriva fino al lago Tanganika la stiamo ristrutturando in Centro di spiritualità. E’ tutta sabbia, ma stiamo riuscendo a trasformarla in un bel giardino adatto ad adulti, giovani e bambini, con aiuole, fiori, alberi per l’ombra, animali, uccelli…è come un paradiso adatto alla riflessione sulla Parola di Dio e alla preghiera. Noi siamo anche disponibili per conferenze, meditazioni, direzione spirituale e predicazioni per ritiri spirituali…..Pian piano prende forma. L’abbiamo chiamata OASI YESU MBELE (Gesù davanti). Essendo come un’oasi con l’acqua pura che è il Cristo. Per i bambini la frase è diventata un saluto reciproco. L’uno dice: Yesu mbele.. e l’altro risponde: Sisi nyuma (noi dietro).

Gruppo infanzia missionaria . La Colonie de vacances (Grest) che avevo organizzato in agosto dell’anno scorso con 1200 bambini era stato un successo unico. Le parole chiavi erano: Fratellanza – Solidarietà – Tolleranza. E lo scopo era di aprire i bambini alla mondialità, liberi da pregiudizi razziali o di tribù che qui sono molto marcati. I bambini erano di tante tribù e anche di religioni diverse. Si sono divertiti, hanno mangiato qualcosa ogni giorno (anche questo era necessario) e sono diventati amici tra di loro. Tramite loro sono diventati amici anche i genitori. E’ stata una bellissima esperienza. Per non farla finire con l’estate, abbiamo pensato di continuarla trasformandola in Infanzia missionaria e incontrandoli ogni due mesi. Vengono oltre 800. Appena i bambini mi vedono, o vedono la mia macchina che tutti conoscono, gridano “Amato…Amato…Amato…” E’ così che mi chiamano e hanno inventato anche delle canzoni.

Quest’anno abbiamo ancora fatto il grest nel mese di agosto. I bambini erano più numerosi di l’anno scorso e sono aumentati anche gli animatori. P.Giovanni Battaglia e qualche altro sacerdote della Diocesi mi hanno aiutato per le magliette dove c’è scritta la frase: Yesu mbele kwa watoto wa dunia nzima = Gesù davanti per i bambini del mondo intero. E tutti i bambini sono organizzati per continenti: (Africa (verde), America (rosso) Europa (bianco), Oceania (blu) e Asia (giallo). E ogni continente è organizzato in fasce di età: 5-7 anni :gruppo Fratellanza; 8-9 anni gruppo Solidarietà; 10-13 anni gruppo Tolleranza. Queste semplici parole sono diventate ormai talmente frequenti nel loro linguaggio che certamente aiuteranno i bambini a cambiare la mentalità degli adulti. Durante l’anno si continua sempre come Santa Infanzia (Infanzia missionaria) e il 1 ottobre si è festeggiata la patrona delle missioni Santa Teresa del Bambino Gesù. I bambini sono venuti numerosissimi.

Gruppo Giovani animatori. Per potere organizzare tutti questi bambini ho dovuto anche trovare dei giovani animatori e formarli per questo scopo e loro sono diventati il gruppo missionario animatori. Ci riuniamo ogni mese. Sono oltre 60. Abbiamo momenti di formazione spirituale e educativa. A volte anche qualche film. Sono diventati i nostri amici più sinceri e ci aiutano in tutte le attività.

Gruppo di ricerca vocazionale. Il lavoro non mi manca proprio. Una volta al mese c’è il ritiro spirituale dei giovani e ragazze che sono alla ricerca della loro vocazione. La nostra Casa si presta benissimo per la preghiera, la riflessione-meditazione. Aiutare altri a riflettere sulla loro vocazione (anche matrimoniale) ci aiuta a confermarci nella nostra vocazione. E’ un servizio molto prezioso. Pregate per questi giovani che si incontrano ogni quarta domenica del mese.

Kujifunza ni haki (Studiare è un diritto). E’ come se ci avessi preso gusto ad aiutare bambini ad uscire dall’ignoranza. Qui non ci sono diritti per nessuno! Conoscere tanti bambini e vedere che non vanno a scuola, non riesco più a sopportarlo. E’ come dare loro un marchio da cui non si libereranno mai: essere analfabeti. E così, con l’aiuto di tanti amici che hanno accettato le adozioni dei bambini, non personali ma di gruppo, che ringrazio di cuore perché hanno fiducia in me, riesco ancora a fare studiare centinaia di bambini, che altrimenti non studierebbero. Adesso a settembre abbiamo cominciato di nuovo a scriverli e presentarli nelle differenti scuole: attualmente sosteniamo nella scuola materna 10 bimbi/ scuola elementare 105/ scuola superiore 54/ Università 5 e qualche aiuto sporadico (una tantum) ad alcuni studenti bisognosi. E’ un buon aiuto perché arriva ad oltre 1000€ al mese. L’opera non si vede perché non si tratta di costruzioni con mattoni, ma è costruire un futuro per tanti bambini. Purtroppo i bambini sono moltissimi e devo rifiutarne tanti perché i mezzi sono molto limitati.

Afya kwa wote (Salute per tutti) Il dispensario che avevo cominciato a costruire in questa zona da quando ero a Bukavu, senza sapere che un giorno sarei venuto qui, adesso funziona perfettamente e c’è anche un medico stabile. Con l’aiuto di un Organismo siamo riusciti a trasformarlo in piccolo ospedale e così le cure sono più efficaci. . E’ veramente una grande fortuna. Ma la gente è poverissima e non riesce a pagare le cure mediche e le medicine. Lo Stato ovviamente è assente. I medici e infermieri sono pagati da quello che pagano i malati. Noi stiamo aiutando moltissimi malati pagando loro le fatture del Centro ospedaliero, altrimenti non potrebbero curarsi. Come si fa ad essere insensibili quando vedi una donna o adulto malato e non sa come curarsi o un bambino che viene e piangendo ti dice: ni mgonjwa! “Sono malato” e si vede….!Gesù era vicino ai bambini e ai malati e noi, in questo modo, continuiamo a mostrare la vicinanza di Gesù verso i malati e i bambini . Come può un bambino malato dire “Gesù mi ama?, se non ci sono io che amo quel bambino?”

La storiella di Bahati Amato e l’orfanotrofio Si tratta di un bambino che abbiamo salvato e l’inizio di un’altra attività: un piccolo orfanotrofio legato al nostro piccolo ospedale. Quando una mamma mette al mondo un bambino e per caso (spesso) muore, il bambino muore anche lui perchè è difficile farlo vivere senza mamma. .Avevo aiutato per tre casi di neonati senza mamma, aiutando la famiglia in un modo o in un altro dando i soldi per comprare il latte, ma sempre morti. Uno addirittura lo avevano portato in chiesa durante la messa con la speranza di salvarsi. Ma il problema è il cibo. Un giorno hanno portato un bambino nato in un villaggio, la mamma morta, il padre assente. Era la sua nonna che lo ha portato. Questa volta ho deciso di tenerlo e abbiamo aperto come un piccolo orfanotrofio qui nel nostro ospedaletto. E' qui che ho capito perché per una famiglia è difficile farlo vivere. Comprare il latte in polvere per neonati è difficile, quasi 10 € alla settimana e non li hanno. Questo bambino è stato nutrito e non potendo lasciarlo sempre come un malato l’abbiamo affidato ad una donna a lato del dispensario che se ne occupa giorno e notte. Ovviamente la paghiamo anche. Il bambino è stato battezzato con il nome di BAHATI che significa Fortunato perchè non è morto, e hanno voluto aggiungere anche l'altro nome AMATO perché me ne sono occupato io. Adesso comincia anche a camminare e cresce bene. A questo bambino se ne sono aggiunti già altri e ci accorgiamo del peso che comporta. E’ arrivata Riziki e anche Moise, un bambino abbandonato dalla mamma che è pazza. Ultimamente è arrivata GRACIA, una bimbetta di alcuni giorni. E’ la nonna che la porta dicendoci che suo figlio aveva preso moglie ma poi è sparito e non si è più fatto vedere. La ragazza rimasta incinta muore mettendo al mondo GRACIA e adesso non sa come fare. Gli ho chiesto cosa avesse dato da mangiare in questi giorni. Mi risponde : un po di acqua zuccherata e, per imbrogliarla, anche il mio seno e ce lo mostra per dire che non c’era niente ! Le Saveriane ne hanno portato un altro di appena due mesi…e la famiglia aumenta sempre di più, speriamo nella Provvidenza che non ci è mai mancata. Come dire di no, ad una vecchietta che si presenta con un fagottino e ti chiede di aiutarla a non farlo morire. !

Incontri con i giovani nelle scuole Per potere incontrare i giovani mi sono deciso anche di insegnare in due scuole superiori e così ho contatto tutte le settimane con giovani di tutte le tribù e diverse religioni. Questo mi ha dato anche l’occasione di essere conosciuto dai professori e con loro ho organizzato il corso biblico (una volta la settimana) a cui si sono aggiunti anche infermieri e altre persone interessate. Avevamo fatto una pausa durante le vacanze, e adesso, da settembre, abbiamo ripreso.

Progetto KAHORORO Si tratta di un piccolo villaggio al centro delle paludi che si trovano a qualche kilometro da noi. Avevo sentito parlare di questo villaggio ma non ci ero mai andato. Finalmente ho organizzato una visita e mi sono accorto della grande povertà in cui vive la sua popolazione. Sono andato a piedi, facendo un giro molto lungo perchè non c’è strada, la zona è paludosa, (si passa in piroga), senza dispensari, senza scuola...abbandonati da tutti. Mi sono detto: qui devo fare subito qualcosa! E la prima cosa da fare è un ponte. Abbiamo cercato con il capo villaggio una zona più alta che si può ricongiungere con la grande strada se si fa un ponte di una quindicina di metri su una specie di fiumiciattolo che è più palude che fiume. Con un tecnico italiano avevamo fatto qualche calcolo di cemento, pietre, sabbia, tronchi di alberi e tavole ecc., ma, dovendo costruire dentro l’acqua , fango e sabbia le spese sono state molto superiori del previsto, ma siamo a buon punto. Fra giorni faremo la gettata. Per questa opera un grande aiuto lo abbiamo avuto da P. Giovanni Battaglia come Centro missionario diocesano di Ragusa che ringrazio di cuore e invito per l’inaugurazione. Le altre opere che seguiranno sono la scuola almeno elementare e un posto per urgenze sanitarie (poste de santé) come un dispensario in collaborazione con il nostro ospedaletto. La gente è entusiasta, e il capo villaggio mi ha già dato un terreno che ovviamente utilizzeremo per fare altre opere.

Maison Maendeleo ( Casa per lo sviluppo). Considerando i grandi bisogni della popolazione, da l’anno scorso ho pensato di costruire una struttura di tre grandi aule e due piccoli uffici, per fare alfabetizzazione alle donne (tantissime) che non sanno leggere né scrivere, fare insegnare loro e soprattutto alle ragazze il cucito o altre attività prettamente femminili, recuperare bambini per la scuola, soprattutto i grandicelli che non sono mai andati…insomma vedremo tutto quello che sarà possibile… i bisogni ci sono e tanti, vedremo se avremo anche le possibilità. Intanto l’opera continua e siamo già arrivati al tetto.

Siku kuu ya Wazee (Festa degli anziani). Qui gli anziani sono proprio dimenticati, perchè non hanno pensioni e non hanno la forza per sostenersi da soli. Spesso diventono un peso in più in una famiglia già economicamente provata. Per mostrare la loro importanza, festeggiamo la loro giornata nella festa della Madonna del Rosario. Ieri avevamo un ritiro con altri preti e così la stiamo festeggiando oggi, mercoledì. Sono oltre 70 e puoi vedere la loro gioia che esce fuori da tutte le parti. Sembrano ringiovaniti. Prevediamo una cerimonia con il rosario meditato. Un bel pranzetto che le ragazze del villaggio stanno preparando… e un abito per ognuno di loro. La musica e le danze anche se vecchi, non possono mancare. Alleluia !

Sabato prossimo andrò ancora a Bujumbura per partecipare ad una messa speciale per le nostre sorelle Saveriane uccise un mese fa. Tutte e tre erano mie amiche e le conoscevo da tanti anni ed erano per me un grande esempio di missionairetà. In questo mese di ottobre preghiamo molto per i missionari e perchè tutta la Chiesa diventi apostolica, offriamo i nostri sacrifici come segni di conversione e condivisione.

Voi mi siete stati sempre vicini e non so proprio come ringraziarvi. Il mio grande impegno è quello di non deludere la nostra Diocesi di Ragusa che rappresento come missionario in questa zona dell’Africa. Da solo non potrei proprio far nulla. Tutti i giorni siamo a contatto con la miseria cui dare risposte. Un esempio di quache tempo fa : un certo Claude di 26 anni è morto contento. Cristiano da anni ma con impedimento a ricevere i sacramenti perchè povero. Secondo il costume locale della sua tribu aveva preso la moglie di un suo fratello maggiore morto lasciando 2 figli, ma non aveva finito di pagare la dote. Senza dote il matrimonio non è valido. Lui prende la moglie del fratello che diventa sua senza però potersi sposare perchè la dote non è ancora tutta pagata. Anche lui ha dei figli con questa moglie ma non può ricevere i sacramenti perchè non sono sposati nè in Chiesa e neanche civilmente. Ultimamente si era ammalato in modo grave, per un tumore avanzato. Aveva il desiderio di sistemare la situazione e così l’ho aiutato a pagare la dote restante 2 capre, scrivere in un solo giorno il matrimonio civile, confessarlo, sposarlo religiosamente,e dargli tutti sacramenti. Dopo due giorni è morto ed è morto felice.. La miseria della gente a tutti i livelli è grande e noi facciamo del nostro meglio per potere mostrare il volto bello e consolatore della Chiesa vicina ai poveri.

Io sono in Congo, alla frontiera del Burundi, vicino all’aereoporto. Venire da noi non è per niente difficile e se qualcuno vuole farsi un regalo anche di pochi giorni, da noi può farlo. Farà molto bene alla salute e allo spirito.

Con affetto P. Amato