Sapremo cercare e godere di quest’acqua?
Alle 19, a San Luigi c’incontreremo con Gesù risorto.
Perché vi invito a venire?
«I pozzi sahariani sono dei semplici buchi scavati nella sabbia. Questo assomiglia a un pozzo di villaggio. Ma non c’era alcun villaggio intorno, e mi sembrava di sognare. “È strano”, dissi al piccolo principe, “è tutto pronto, la carrucola, il secchio e la corda…”. Rise, toccò la corda, fece funzionare la carrucola e la carrucola gemette come geme una vecchia banderuola dopo che il vento ha dormito a lungo. “Senti”, disse il piccolo principe, “noi svegliamo questo pozzo e lui canta…”. Non volevo che facesse uno sforzo. “Lasciami fare”, gli dissi, “è troppo pesante per te”.
Lentamente issai il secchio fino allorlo del pozzo, lo misi bene in equilibrio. Nelle mie orecchie perdurava il canto della carrucola e nell’acqua che tremava ancora vedevo tremare il sole. “Ho sete di quest’acqua”, disse il piccolo principe, “dammi da bere…”. E capii quello che aveva cercato! Sollevai il secchio fino alle sue labbra. Sedette con gli occhi chiusi. Era dolce come una festa. Quest’acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia. Faceva bene al cuore, come un dono. Quand’ero piccolo, le luci dell’albero di Natale, la musica della messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo» (da Il Piccolo Principe, cap. XXV).
La Parola di Dio nasce oggi in mezzo a noi dalla marcia del popolo d’Israele, dal cammino dietro Gesù di Nazaret lungo le strade della Palestina, dal canto di lode di chi lo ha riconosciuto Risorto, dallo sforzo dei cristiani di ogni epoca nel tramandarla. È l’acqua di un pozzo di villaggio senza case, perché il villaggio è fatto di carne, la nostra carne che si incontra attorno a Gesù che ci chiama per incontrarlo. Sapremo cercare e godere di quest’acqua?